martedì 3 giugno 2008

La FIA assolve il nazismo

Soldi, potere, faccia tosta, arroganza e vergogna, sono queste le prime parole che vengono in mente dopo che la FIA ha dato fiducia a Max Mosley, messo alla gogna da un video hard in cui simula un festino sessuale dentro ad un campo di concentramento nazista. Posto che quello è stato un fatto privato, una volta venuto a galla rimane difficile scindere quelle immagini dalla vita pubblica dell’interessato. Persino Bernie Ecclestone aveva chiesto le dimissioni di Mosley per non arrivare alla riunione straordinaria della FIA, ma il presidente rimasto in carica aveva declinato l’invito dell’amico o ex, probabilmente consapevole della sua vittoria ai punti. Qualsiasi capo d’azienda si sarebbe dimesso il giorno dopo lo scandalo, Mosley no, sembra invulnerabile, come Sigfrido uno degli eroi della saga dei Nibelunghi che in un certo senso ispirò non solo Wagner, ma anche il nazismo. Se il Processo di Norimberga aveva condannato la Shoa e i capi storici di Hitler, la FIA, 63 anni dopo, ha assolto il figlio di Oswald Mosley, uno dei capi inglesi del fascismo, amico di Goebbels e di Mussolini.

Max Mosley è sempre stato a fianco del padre, fedele alle sue idee, dunque ha sottoscritto in pieno le discutibili tendenze politiche , passando poi a sostenere il Partito Conservatore britannico. Dunque è inutile far finta di nulla e accettare le sue giustificazioni, dove ha ammesso il festino sado maso, ma non a sfondo hitleriano. Lo sport dovrebbe essere un esempio, soprattutto per i giovani e di certo Mosley non ha dato degli input positivi in questo senso, anche se la F1 non è lo sport più semplice e candido da seguire. Ma è davvero vergognoso che uno sport seguito da miliardi di spettatori tv possa avere come suo massimo dirigente uno come Mosley. A parte il potere immenso che ancora conserva (e questa è la conferma che le reminiscenze nazi-fasciste sono tutt’altro che passate), Mosley e la sua assoluzione rappresentano uno dei più grandi scandali dello sport, dove la spy story dell’anno scorso sembra più una barzelletta che un fatto triste ed increscioso.

I più indignati sono stati proprio i tedeschi, l’Automobile Club della Germania ha infatti lasciato la FIA dissociandosi così dalla decisione. La conferma è stata schiacciante: 103 voti a favore, 55 contro e Mosley è rimasto presidente, con la carica che scade nel 2009, ma si ventila già l’ipotesi che possa ricandidarsi, magari riottenendo la fiducia per un altro lungo mandato. E’ chiaro che il motto tanto caro ad Andreotti: il potere logora chi non ce l’ha, contagia tutti. Non importa perdere la faccia a livello mediatico, essere indesiderato ovunque, al punto che a Montecarlo hanno consigliato a Mosley di non presentarsi alla premiazione, l’importante è mantenere ben saldo il proprio potere e fare i soliti sporchi giochi di chi lo sostiene. Ora tutti sono legittimati a fare il saluto romano, a farsi ritrarre con il frustino in mano e un cappello della Gestapo in testa, per evadere dalla noiosità quotidiana. Tutti saranno assolti, anche la piaga di una delle pagine più agghiaccianti della storia di tutti i tempi.

Nessun commento: