domenica 28 ottobre 2007

Grattacielo San Paolo Imi? Non sono d'accordo

Mi unisco a chi non vuole la costruzione del grattacielo del San Paolo Imi che si dovrebbe costruire in Corso Inghilterra a Torino. Essendo una pasoliniana convinta sono contraria alla deturpazione del territorio. Se Torino vuole "rinascere" come città turistica deve cercare di avere un'edilizia più armoniosa con il territorio, evitando certi obbrobri che hanno rovinato l'estetica della città. Torino non è certo un esempio di armonizzazione architettonica, anche nelle nuove costruzioni che sono andate a coprire vecchie fabbriche dismesse o zone cosiddette depresse.

Torino ha già dato nel boom indistriale degli anni sessanta, quando le sue ricchezze naturali, collina e montagne, sono state coperte da alveari che hanno instristito e ingrigito quello che invece era un panorama eccelso: la catena delle Alpi da una parte e appunto i colli dall'altra.

Chiamparino ha detto che non è più il tempo di fare battaglie ideologiche, rispondendo agli scettici che non vogliono la costruzione del grattacielo. Caro Sindaco, non è una battaglia ideologica, è buonsenso e amore verso la propria città, visto che ci dobbiamo abitare e spesso subire le decisioni amministrativo/politico che non tengono mai conto delle esigenze del cittadino.

Vorrei chiedere a Chiamparino se anche la ricostruzione del Filadelfia è una battaglia ideologica o meno, ma non ci si può aspettare nulla di buono dall'amministrazione cittadina, che da anni, ormai secoli, non ha saputo difendere il monumento che ricorda le gesta di una grande squadra, come il Torino di Mazzola. In altre città sarebbe diventato un museo (con annesso anche un business importante) a Torino è rimasto maceria.

sabato 27 ottobre 2007

Mi presento

Mi chiamo Marina Beccuti, faccio la giornalista di sport da qualche anno, mi occupo principalmente di calcio e F1. E' un ambiente difficile, dove si lavora molto e si guadagna poco, soprattutto per chi, come me, ha quasi sempre lavorato sui siti web. In questi anni ho avuto però occasione di conoscere molte persone, soprattutto alcuni giornalisti scomodi che hanno cominciato ad indagare sulle malefatte del calcio prima ancora che scoppiasse Calciopoli. Prima mi sono occupata di Torino, ora scrivo di Fiorentina, che è la mia squadra del cuore, anzi sono tifosissima e non lo dico solo ora che sta andando bene, lo dicevo con orgoglio anche quando è andata in C2 e si chiamava Florentia Viola, ho ottimi ricordi di quella stagione, a testa alta. Amo anche moltissimo la F1 anche se da quando se n'è andato Senna qualcosa si è rotto dentro di me, perchè lui ha rappresentato per me il mito che mi porterò dentro per sempre. Non sono ferrarista, ma tifo McLaren, chiunque siano i suoi piloti. Ho amato Hakkinen e poi Raikkonen, ora senza dubbio seguirò Hamilton, il quale forse è il primo pilota dopo Senna che mi ha fatto vivere emozioni che credevo si fossero sopite da quel tragico 1 maggio 1994. Il mio campione preferito di calcio è Manuel Rui Costa.

Mi piace la musica, la politica, leggere libri, in particolare adoro Camilleri e il suo Montalbano, sono belle storie, intriganti, riflessive dove viene fuori quel pezzo di Sicilia in cui mi vorrei riconoscere e non "sporcata" dalla mafia. E poi c'è il mare, che io adoro, che considero il mio grande amante. Musica? Inglese e brasiliana. Pink Floyd, Genesis, John Lennon, Peter Gabriel, Eagles, David Bowie, Sinead O'Connor, Kate Bush, per parlare dei classici, più recenti Archive, Coldplay, Nelly Furtado, Pink, tanto per citare i primi che mi vengono in mente. Della musica brasiliana mi piace la Bossa Nova, Jobim, Vinicius de Morais, Chico Buarque, così il tropicalismo di Veloso, Gil, ma amo tutti gli autori brasiliani, recenti e meno.

Politica? Il mio sogno è riavere un altro sogno, un Bob Kennedy che torni e riprendi in mano il mondo, parlando di pace, ma non solo, di diritti civili che ormai vengono a mancare per colpa della perversione del capitalismo, della finanza, del profitto, come disse il grande sociologo brasiliano Betinho.

Religiosa? No laica, ma credo che ci voglia una filosofia di vita e quella impostata da Gesù, visto come uomo di lotta, è la più importante e formativa per vivere un'esistenza davvero umana. Per questo mi piace seguire la Teologia della Liberazione di Leonardo Boff, Padre Casaldaliga, soprattutto Frei Betto, unire il Nuovo Testamente al marxismo, per ridare dignità all'essere umano.

Tra i desideri vorrei che fosse tolto il Nobel alla Pace a Kissinger per donarlo alle Madres de Plaza de Mayo, stoiche, determinate, coraggiose, dolcissime, indomite, davanti alle quali mi inchino e vorrei facessero tutti. Il politico che avrei voluto conoscere, anzi toccargli la mano? Salvador Allende. Per me l'11 settembre è anche il triste ricordo della presa de La Moneda, bombardata per volere della Cia... Un politico italiano? Pietro Ingrao. Degli attuali nessuno mi soddisfa appieno, diciamo che mi manca gente come Enrico Berlinguer e Sandro Pertini.