mercoledì 23 aprile 2008

Quanta testardaggine Mr. Mosley

Max Mosley, nella sue estrema tracotanza, ha ammesso che è vero, è un tipo un po’ strano nella sua vita sessuale, ma quelli sono affari suoi. Come dargli torto, la vita privata non dovrebbe essere messa alla gogna pubblica, ma ormai il fattaccio è emerso e bisogna prenderne atto. La questione, quella che non entra nella testa del presidente Fia è che sotto accusa non è la sua vita sessuale, bensì l’uso di metodi nazisti, in cui si mimano i comportamenti dei campi di concentramento ebrei. E’ questo il punto della discordia, pardon della vergogna. Un plauso lo merita Mark Webber, l’unico pilota che finora è uscito allo scoperto dicendo che Mosley non può più rappresentare la F1. Ma lui, l’uomo d’acciaio ed inossidabile della F1 mantiene il suo aplomb come nulla fosse successo, a dispetto delle critiche che gli piovono ovunque, si difende e vuole restare in sella alla Federazione mondiale, che non rappresenta solo la F1, questo sia chiaro, ma tutti gli sport motoristici, anche se la più danneggiata è la F1, perché la più famosa e seguita dal mondo intero.

Mosley non solo non se ne vuole andare ma intende anche rifarsi l’immagine, infatti ha assoldato uno dei massimi esperti inglesi di public relation, Phil Hall, che in precedenza ha lavorato per Heather Mills, l’ormai ex moglie di Paul McCartney. Il fatto in sé fa quasi sorridere perché tra le immagini ormai viste e riviste, le polemiche sorte con la richiesta da parte di tutti che Mosley se ne vada, lo stesso pensa a modificare la sua immagine, ormai sfigurata da uno scandalo senza precedenti nel mondo della F1. Probabilmente Mosley è talmente potente che può rimanere al timone della FIA a dispetto delle critiche e anche di una conduzione, al di là di quanto successo recentemente, che ha sempre fatto acqua da tutte le parti.

In questi giorni è venuta fuori una F1 quasi bacchettona, cui tutti devono dare il buon esempio per attirare sponsor e non farli scappare, per un’immagine di sana competizione, che vive sullo spettacolo e l’agonismo serio e altamente sportivo, ma effettivamente non sempre è così. Non si può dire che un ambiente sia così “esemplare” quando girano un sacco di soldi, succedono fatti come la spy story dell’anno scorso e vigono alcune regole di dubbio consenso tecnico. Dunque una certa ipocrisia c’è da ambedue le parti, anche da parte di chi chiede la testa di Mosley. Il problema fondamentale non sono le abitudini sessuali, che restano nell’intimità dell’individuo, ma perché di mezzo c’è apologia di nazismo, bandito in tutta l’Europa. Chiunque al posto di Mosley sarebbe stato zitto e avrebbe dato le dimissioni il giorno stesso, pur chiedendo i danni sacrosanti dell’invadenza mediatica nella vita privata. Invece Mosley sembra quasi gratificato di tanto clamore nei suoi confronti.

Fa discutere altresì la posizione di Jean Todt, che ha difeso Mosley, auspicandosi che resti ancora a lungo presidente FIA per altri anni, ma si sa, forse i tifosi della Rossa non se ne sono mai accorti, ma la Ferrari ha ottenuto molti riguardi da Mosley. La cosa che però stride maggiormente riguardo alle dichiarazioni di Todt è quando dice: “Il numero di vite salvate sotto la sua gestione è fenomenale…”. Peccato che sotto la presidenza Mosley siano morti Ayrton Senna e Roland Raztemberger, due incidenti che sono sulla coscienza della FIA, in quanto lo stesso campione brasiliano, insieme a Berger, aveva chiesto la modifica del Tamburello, 15 giorni prima l’incidente fatale, durante una sessione di prove libere. Ovviamente non ricevette risposta. Non va dimenticato che Imola era sotto la gestione diretta della FIA ed è per questo che il circuito di per sé non fu mai messo sotto accusa. Dov’era Todt allora?

Senza parlare poi del suo privato conflitto d’interessi, a parte il figlio Nicholas, procuratore di giovani piloti e anche di corridori famosi come Massa, ma la fidanzata di Todt, Michelle Yeoh, una ex Bond Girl, è stata da poco assunta proprio dalla FIA come ambasciatrice in Asia. Per forza che Todt difende Mosley, non sia mai che al prossimo festino inviti anche lui, l’Alvaro Vitali dall’accento francese.

lunedì 14 aprile 2008

Fine della democrazia in Italia, ora è un paese delle scimmie

Ha vinto Berlusconi, ha perso la democrazia. Siamo un paese senza opposizione, sapete che vuol dire? Dittatura. Grazie italiani per il regalo che avete fatto al paese nato da una grande Costituzione, creata da chi ha combattuto e vinto il periodo nero della dittatura fascista.

Noi siamo un paese estremamente diviso dove non c'è senso di unità nazionale, ma ognuno cerca solo di curare il proprio orticello per questo non saremo mai una nazione con la N maiuscola. Per governare gli italiani ci vuole l'uomo forte con il manganello, come molti rimpiangono, perchè essendo disonesti di natura, pochi accettano le regole. Berlusconi è la continuazione di Mussolini, le sue tv sono il manganello, ancora peggiore, perchè non colpisce il cranio, ma lobotomizza direttamente il cervello. Per questo avanza il Nano, che di regole proprio non ne vuole sentirne parlare ed attecchisce nella mente bacata di chi vuole fare soldi assoldando la mafia, senza far progredire il paese, che moralmente è al livello non di una nazione in via di sviluppo, ma di estinzione.

Con Berlusconi non vedo nessuna forma di democrazia ma di illusionismo della democrazia. Non si può votare per uno che mentre su una delle sue tv si spiega come votare lui esce dal tabellone quando il suo tempo è ormai finito per dire cosa bisogna fare... vedere Matrix pre elettorale. Io accetto la sconfitta, ma accetto meno di vivere a contatto con degli idioti che mi rendono la vita difficile, perchè credono di aver trovato chi gli fa pagare meno tasse e gli dà maggiore ricchezza.

Per chi non è informato, perchè legge solo giornaletti o guarda trasmissioni tv che propinano gossip da mattina a sera certe cose non le saprà mai. Ma visto che di mezzo ci sono omicidi/suicidi sospetti (vedi Calvi e Sindona), crack come quello del Banco Ambrosiano, lo Ior che è la Banca Vaticana (dove pare Moggi ci abbia messo il suo tesoretto che ammonterebbe a circa 150 milioni di euro), Opus Dei e così via, non c'è da stare allegri. La P2 non è un'invenzione, ma una realtà, ahimè. Craxi, che conosceva bene certi segreti, iniziò questa strage della sinistra, trasformando il PSI in un gruppo di impostori che hanno cominciato a seminare ciò che oggi si raccoglie. E che oavviamente sono passati in massa a Forza Italia, anzi l'hanno fondata. E alla fine il disegno ha trovato il suo triste epilogo. Anche perchè nessuno è stato in grado, soprattutto da sinistra, a far sì che certe cose non avvenissero.

C'è ancora un atto di speranza? Spero che questa leziona serva a creare una nuova forza di sinistra, fatta di gente più carismatica, meno caricaturale e più moderna nel sapersi indirizzare verso nuove classi sociali. E che le precarie non sognino di sposare un miliardario, ma si rimbocchino le maniche per dire no a questa forma di lavoro che ricorda più i servi che i lavoratori consapevoli.

lunedì 7 aprile 2008

Mille modi per dire NO a BERLUSCONI

Ci siamo, le elezioni si stanno avvicinando e chi, come la sottoscritta, è seriamente convinta di credere ancora in un progetto Italia, spera di non vedere uscire dalle urne la stoltaggine degli italiani, diciamo quelli poco maturi o troppo opportunisti. Lo ammetto se mi dovessi svegliare con Berlusconi Presidente del Consiglio e peggio ancora Bossi a capo di qualche ministero sto pensando di richiedere indietro la cittadinanza italiana, meglio apolide che accettare un altro governo berlusconiano.

Quello che ottusamente non capisco è come fa uno come lui, volgare, piduista, che si è creato dal nulla sfruttando il vecchio PSI di Craxi e la sempre maggiore sufficienza di un popolo allo sbando, soprattutto sul piano culturale e morale, a ricevere così tanti consensi. La gente che lo vota dice spesso: lui non ruba perchè è già ricco. O bischeri, ma i soldi li ha fatti con il sedere, anche, lavorando sodo, anche, o soprattutto sfruttando le amicizie preziose, alcune delle quali in odor di mafia? La gente che va ai suoi comizi ride delle sue tristi battute come fossero al cabaret, in fondo ha fatto anche questo di mestiere, così come il cantante da piano bar sulle navi da crociera, ma signori, la politica non è un cabaret, è qualcosa di più serio. E' stato proprio Berlusconi a renderla leggera, superficiale, dando in pasto alla gente, veline, troiette, tronisti, personaggi di basso livello, con le sue tv che hanno reso effimera la vita per dargli un taglio di Alice nel Paese delle Meraviglie, ma la realtà è diversa. Se non hai soldi e un lavoro sicuro a fine mese tutti questi sogni te li puoi mettere in quel posto, alla faccia del lavoro precario tanto amato dal Berlusca. Il precariato crea servi, che non hanno coraggio di alzare la testa e dire no per paura. Signori il comico lasciamolo a chi lo fa di mestiere, la politica è una cosa seria.

In genere chi vota Berlusconi, al di là dei soliti rotti in c. di imprenditori che dicono di essersi fatti dal nulla (la Brambilla in testa), è gente normale che ha perso il senso critico della vita. Le casalinghe o pensionate che ammazzano il tempo davanti al Gran Fratello, sognando ancora il principe azzurro, invece del marito, magari precario che porta a casa uno stipendio da fame a fine mese. I commercianti, soprattutto gli ambulanti, che per prima cosa non vorrebbero pagare le tasse. I liberi professionisti, dai notai ai commercialisti, medici e dentisti ai quali viene il crampo alla mano quando devono fornire regolare ricevuta. E poi ci sono anche gli operai che credono in qualcosa di nuovo, che ora non lo è più, questo perchè la sinistra ha sbagliato molto negli ultimi anni, restando sempre più lontana dai problemi della gente. Poi ci sono i mafiosi che hanno paura della sinistra (che non c'è più, ma non se ne sono accorti) che gli confischi i beni presi con la forza a danno della comunità. E' ovvio che poi ci sono le eccezioni ovunque, ma più o meno l'elettorato di Berlusconi nasce e cresce in mezzo a queste categorie di volponi e sfigati.

Mi sento di fare un appello, cari italiani, non votate Berlusconi, perchè oltre a metterlo nel c. a voi lo mettete anche a me, e detto chiaramente mi dà seriamente fastidio che gente infatuata del nulla metta a repentaglio la mia dignità di cittadina, che si è sempre comportata con onore. Non voglio fare la fine di un Savonarola che ce l'aveva con la corruzione umana ed è stato messo al rogo. "Ricordati che devi morire", diceva il frate ferrarese, bene italiani, sappiatelo, nessuno è eterno, nemmeno Berlusconi, checchè pensi di essere l'unto del signore, lui è solo unto e basta.

venerdì 4 aprile 2008

Argentina: è l'ora della svolta

"Condannata la coppia argentina che adotto' illegalmente nel '77 la figlia di una desaparecida e l'ex ufficiale tramite dell'operazione.E' stata la figlia adottiva, Maria Eugenia Sampallo Barragan a denunciare i suoi genitori una volta saputa la verita' sulla sua nascita. Si tratta di una sentenza storica: e' la prima volta che un figlio adottato illegalmente durante la dittatura denuncia i suoi falsi genitori". Questa è la scarna notizia Ansa.

Ma è giusto commuoversi e allo stesso indignarsi per una delle pagine peggiori della storia dell'umanità. La dittatura argentina, le migliaia di desaparecidos, torturati, gettati in mare da quegli aerei della morte che li caricavano come bestie narcotizzate per poi farli sparire nel nulla. Gli anni del terrore, dove l'Italia spesso ha taciuto, a livello di Vaticano e politica, con il solo Pertini che aveva ricevuto le eroine di questo dramma: le madri di Plaza de Mayo. Quando si parla della non violenza di Gandhi, dei sit in di Martin Luther King, vanno aggiunte queste donne coraggio, che ogni giovedì camminavano in punta di piedi davanti alla Casa Rosada. Un foulard bianco in testa e la foto del famigliare scomparso, sfidando Videla che nascondeva le ceneri della sua violenza, applaudita dai governi di tanti paesi occidentali.

Le madri sono diventate abuelas, nonne, alla ricerca dei figli dei figli, mai conosciuti, nati in cattività come le bestie da macello, così erano considerati i "cosiddetti" eversivi argentini che lottavano per la libertà e la democrazia. Queste abuelas, preso atto che i loro figli non sarebbero più tornati a casa, anche se non li hanno mai considerati morti fino a che non gli fossero riconsegnate le ossa, hanno cominciato a fare ricerche per ritrovare i nipoti, ora adulti, adottati dagli aguzzini dei figli. E così tanti ragazzi hanno saputo l'atroce verità: i veri genitori molto spesso erano stati uccisi, anche se non direttamente, da quelli adottivi.

Ragioniamo su questo fatto ancora più drammatico delle torture fisiche, perchè è rubare l'identità genetica ad una persona, il suo indirizzo personale, la sua anima. Ma gli argentini sono un popolo eccezionale, perchè sanno sempre rialzarsi e combattere e così ha fatto Maria Eugenia Sampallo Barragan, che ha avuto il coraggio di denunciare i genitori adottivi che l'hanno in pratica comprata dalle camere della tortura.

Non possono che venire le lacrime agli occhi pensando alla sua tragedia, simile a migliaia di altri giovani come lei. Ma sale anche l'indignazione che dopo il nazismo sia potuto succedere quello che abbiamo visto in Argentina, in Cile, in Brasile, Guatemala, Nicaragua e così via.

C'è un solo modo per riscattare almeno la dignità di quelle persone uccise e violentate nell'anima: strappare il Nobel alla Pace a Henry Kissinger, uno dei massimi responsabili di quel genocidio e consegnarlo alle Madres de Plaza De Mayo perchè il loro urlo: "Nunca mas", coincida con la parola fine: "Mai più".

Un abbraccio a tutte queste donne che hanno saputo donare la loro vita per la verità, donne semplici, mature, che senza un colore politico e uno slogan, sono riuscite colà dove tanti politici hanno fallito. I vostri figli e nipoti sono anche nostri, in nome della libertà e dignità della persona.

martedì 1 aprile 2008

Max Mosley: tutti tacciono, ma il presidente Fia dovrebbe dare le dimissioni

Scandalo in F1. Non è passato nemmeno un anno dalla spy story tra la McLaren e la Ferrari che un’altra vergogna si affaccia in F1: il video, chiamiamolo volgarmente “porno”, che ha messo alla gogna Max Mosley, presidente della Fia, ovvero il massimo esponente politico della F1. Ora la questione si può dividere in due fasi: una che la privacy va sempre tutelata, per cui ai comuni mortali non dovrebbe interessare granché cosa fa nella vita privata un personaggio famoso. Allo stesso però, senza essere benpensanti, ci domandiamo con che faccia Mosley può presentarsi ora a rappresentare la Federazione Internazionale Motoristica dopo quanto successo. Il video c’è, è lui ma, al di là dell’orgia in sé, sono le reminiscenze naziste che fanno venire la pelle d’oca. Si sa che Mosley è figlio di un noto nazista inglese, che aveva simpatie per Mussolini e che ha avuto come testimone di nozze un certo Goebbels. Non è giusto investire i figli delle colpe dei padri, ma se la questione è particolarmente delicata come questa, dove di mezzo c’è uno dei momenti più drammatici della storia d’Europa, un minimo di dignità va sempre tenuta.
Tornando allo sport, si sa che la F1 è un ambiente molto conservatore, omertoso, dove è difficile estrapolare qualcosa di diverso dai suoi protagonisti al di là delle semplici frasi fatte. Sarà difficile che qualche pilota dica qualcosa a proposito, perché rischierebbe di essere licenziato in tronco. Però che Bernie Ecclestone, l’altro numero uno della F1, il presidente dei costruttori, colui che monetizza tutto ciò che tocca, dica che si è trattato probabilmente di uno scherzo, rende davvero penoso l’ambiente della F1. Difficile detronizzare Ecclestone e Mosley dal loro piedistallo e nemmeno i boss dei vari team si prenderanno la briga di chiedere le dimissioni del presidente Fia, che poi sarebbe logico che questo passo lo facesse lui.
E’ chiaro, qualcuno ha giocato sporco su un fatto perverso e molto, molto discutibile, perché guarda caso, quest’anno scade proprio il mandato di Mosley alla presidenza Fia. Vista l’intenzione del “gerarca” di non lasciare la carica, qualcuno avrà cercato di incastrarlo per fargli cambiare idea. Ora si cercherà di capire fino a dove riuscirà ad arrivare la decenza umana in F1, perché Mosley non ha più diritto a quella carica, essendo anche stato incapace di garantire in questi anni certezze ed equità di trattamento. I regolamenti sono un accozzaglia di incomprensioni, scritti ad arte per essere interpretati e poter essere applicati a discrezione di chi bisogna sostenere tra le varie squadre e piloti. Anche in F1 ci vorrebbe una specie di Calciopoli, dove sia utile scalzare dal potere chi per anni ne ha abusato, perché una domanda sorge spontanea: come fa ad essere credibile la F1 con gente simile al comando?