lunedì 17 marzo 2008

F1: attenti alla scocca che si sbriciola

Domenica 16 marzo si è disputato a Melbourne il primo Gran Premio della stagione 2008 con la vittoria di Lewis Hamilton e la disfatta delle due Ferrari. Al di là dei problemi di affidabilità della Rossa, in cui è emerso che a sbagliare maggiormente sono stati i due piloti, che hanno dato l'impressione di non essersi ancora impratichiti a dovere senza il controllo della trazione, a turbare la prima gara della stagione sono stati i due incidenti di Coulthard e Timo Glock. Il primo è stato per così dire investito da una delle varie sbavature di Massa, che ha praticamente mandato nella sabbia lo scozzese, con tanto di turpiloquio da parte di Coulthard, mentre il secondo è uscito di pista per un suo errore o per un guaio tecnico. Entrambe le monoposto non hanno picchiato contro le barriere, ma la scocca si è come sbriciolata in vari pezzi di carbonio che, come pellicole di cipolla, sono volati attorno al circuito con relativa e necessaria entrata in pista della safety car, che domenica ha avuto parecchio lavoro da fare.Questo fatto non è parso affatto normale, l'incidente di Glock è sembrato più tragico di quello che effettivamente è avvenuto. La Toyota del debuttante pilota tedesco è leggermente decollata quando è salita sul cordolo, ma non ha assolutamente centrato nessuna barriera. Il pilota infatti non ha subito traumi se non un leggero choc che l'ha lasciato semi svenuto per qualche istante. Può essere che le nuove norme prevedano questa specie di "esplosione" delle fibre di carbonio per attutire la forza gravitazionale e fare sì che l'abitacolo resti intatto, ma il dubbio che la questione sia diversa rimane. Le monoposto di F1 sono sempre più leggere per andare ovviamente più veloci, raggirare così le regole che invece vorrebbero un tantino “frenare” l’eccessiva velocità, proprio in nome della sicurezza. Ma la legge principe della F1 è andare sempre più veloci, per cui si sopperisce alle limitazioni regolamentari alleggerendo le monoposto in corsa, salvo poi utilizzare vari tipi di zavorre perché il peso risulti in regola e non sotto il limite consentito. Non è escluso che certi problemi si verifichino solo nelle cosiddette scuderie minori, che cercano sempre di estremizzare le scelte aerodinamiche per raccogliere qualche decimo in meno rispetto alla concorrenza. In effetti la Ferrari ha retto meglio agli urti di Massa e Raikkonen, però è bene fare attenzione a quanto osservato. Da quel 1 maggio 1994, dove perse la vita Senna e il giorno prima Raztenberger a Imola, per fortuna la F1 non ha più registrato drammi simili, ma le probabilità che qualcosa del genere possa capitare è sempre in agguato, per questo occorre vigilare con attenzione. La sicurezza è sempre al primo posto negli interessi della Fia e dei team, ma a volte per ottenere qualche vantaggio rispetto all'avversario, si fa finta di niente, confidando nella fatalità amica, che però quando meno te l’aspetti può girarti le spalle.

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