domenica 10 febbraio 2008

Veltroni e il tempo delle mele

Il discorso d'apertura di Walter Veltroni, che di fatto ha aperto la campagna elettorale del Partito Democratico, è stato abbastanza demagogico, ha detto il nulla, o meglio cose già dette e ripetute. Il buonismo di facciata di Veltroni, quel sottolineare di finirla con l'odio verso il rivale, sa tanto di "tempo delle mele", parafrasando un film di successo degli anni '80. Siamo fratelli, volemosene bene, detto alla romana, l'Italia è in crescita, diminuiremo le tasse e aumenteremo i salari. Della serie l'Italia presto diventerà il Bengodi d'Europa, finiremo come Alice nel Paese delle Meraviglie. Veltroni è questo, salvo poi magari fare accordi sottobanco con chi gli potrà garantire un certo potere, facendo il gioco della Confindustria, perchè nel bene o nel male per governare, da entrambe le parti, bisogna passare dai guru dell'economia nazionale.

Veltroni non ha parlato della sicurezza sul lavoro, non ha sottolineato la necessità di far lavorare con libertà e indipendenza la Magistratura, ha parlato dei precari, ma non delle condizioni di lavoro degli operai, dei giornalisti sfruttati dai vari siti internet, dove si lavora tanto senza beccare una lira, del finanziamento pubblico agli editori e così via. Come se la questione operaia, le condizioni di lavoro dei meno fortunati o di chi non ha le conoscenze giuste, debbano essere una peculiarità dell'estrema sinistra. Questa in pratica è la differenza tra il PD e la Sinistra Democratica o Arcobaleno, un PD che arriva dai tanti travagli che hanno investito dapprima il Pds, poi il Ds, per passare a quell'accozzaglia di partiti e partitini dell'Unione, che ha fatto cadere ormai l'ex Governo. "Siamo liberi non soli", ha voluto sottolineare Veltroni, che merita un applauso per la coerenza e il coraggio dimostrati, questo sì.

Veltroni però deve fare i conti con i cittadini incazzati che alle favole ormai non credono più, nemmeno i bambini hanno più le fate con cui sognare, sbandati da famiglie sempre più sole e abbandonate nella loro soliditudine di arrivare a fine mese dignitosamente. Siamo certi che qualcosa farà il PD qualore vada al prossimo Governo, perchè ci dà sempre più certezze Veltroni che Berlusconi. Il Governo Prodi stava facendo bene, è stato affossato prima che migliorasse le casse statali perchè questo avrebbe, di fatto, zittito la campagna elettorale della destra che non ha mai smesso di lanciare slogan dall'opposizione, perchè altro non sa fare.

Il Governo Prodi lascia con successo la lotta alla mafia, il giorno dopo essere stato eletto dalle politiche fu arrestato Bernando Provenzano dopo 40 anni di latitanza, mentre subito dopo essere caduto c'è stata l'importante retata che ha portato alle sbarre la mafia siculo/americana. Senza dubbio tutto ciò non sarebbe successo con il Governo Berlusconi, garantista con chi ha molti scheletri negli armadi, ovvero chi dovrebbe stare in galera e non nelle aule del Parlamento e del Senato. Ma Veltroni deve considerare che purtroppo non possiamo ancora permetterci il Tempo delle Mele, siamo solo alle patate, che tra l'altro sono aumentate di prezzo e questo è brutto segno.

Nessun commento: